Geosmithia morbida

Malattia dei mille cancri del noce

Comparsa in Veneto a partire dal 2013

Agente causale : Geosmithia morbida (M. Kolarík, E. Freeland, C. Utley & N. Tisserat, 2011). Vettore: Pityophthorus juglandis Blackman, 1928. La malattia risulta presente in USA. È stata segnalata nel Nord Italia dapprima in Veneto nel 2013 su noce (Juglans nigra) e nel 2018 in Toscana. Juglans regia risulta meno sensibile rispetto a Juglans nigra. Risultano piante ospiti altre specie di Juglans spp e Pterocarya spp.

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Biologia ed Epidemiologia

La malattia è causata dal fungo ascomicete Geosmithia morbida Kolařik e dal suo vettore Pityophthorus juglandis Blackman (Coleoptera Curculionidae Scolytinae) di circa 2 mm di lunghezza e colore bruno.

Il micete infetta i tessuti all'interno delle piante di noce trasportato dal vettore P. juglandis in seguito all'opera di scavo dei sistemi di gallerie riproduttive. In primavera gli adulti di P. juglandis (lunghi 1,5-2 mm) fuoriescono da parti di piante infette e possono attaccare rami e rametti di piante sane, propagando le infezioni del micete.

In seguito all'escavazione di gallerie si ha successivamente l'ovideposizione e conseguente nascita di larve che contribuiscono all'ulteriore diffusione del fungo nella pianta. P. juglandis compie nel Nord Italia due generazioni annuali.

Il fungo G. morbida causa la formazione di cancri che non si approfondiscono oltre il cambio. L'entità degli attacchi è variabile in funzione della presenza di fori e cancri che possono portare alla morte delle piante.

La malattia può essere diffusa a lunghe distanze attraverso la movimentazione di legname e materiale di propagazione infetto.

Sintomi aspecifici

Ingiallimenti e disseccamenti parziali della chioma interessanti le parti distali che nel caso di piante suscettibili possono portare alla morte dei soggetti in 3-5 anni dalla comparsa dei primi sintomi. Le foglie disseccate restano attaccate ai rametti tipo bandiera.

Sintomi specifici

Si hanno a carico dei rametti giovani di non più di 15 mm di diametro dove lo scolitide scava dei fori di penetrazione e di fuoriuscita di diametro inferiore a 1 mm.

Con la sua attività il fitofago diffonde il micete G. morbida. Si formano così dei cancri a partire dai fori di diametro da pochi mm fino a 20 cm. Dalla presenza di più cancri ravvicinati scaturisce il nome della malattia: Malattia dei mille cancri. Oltre che a livello dei rami la malattia può interessare nel tempo anche il fusto.

Cosa fare

In caso di evidenti sintomi, si invita a segnalare le situazioni sospette all’indirizzo fitosanitario@regione.umbria.it

Le vostre segnalazioni possono contribuire ad individuare la presenza dell'organismo nocivo e a limitarne i possibili danni. Contattate il Servizio Fitosanitario della Regione Umbria scrivendo a
fitosanitario@regione.umbria.it.