Apple snail

Pomacea

Gli adulti grandi come una mela

Le specie del genere Pomacea sono lumache di acqua dolce appartenenti alla famiglia delle Ampullariidae chiamate comunemente “Apple Snails” poiché gli adulti possono raggiungere le dimensioni di una mela.

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Originarie del Sud America sono attualmente diffuse negli Stati Uniti, nel Sud Est asiatico e dal 2009 in Spagna (Catalogna). L’introduzione del genere Pomacea in Asia ha rappresentato una pericolosissima minaccia per le colture di riso infatti, se presente in numero elevato, può addirittura determinare la quasi distru- zione delle piante acquatiche.

Vista la pericolosità la Commissione Europea nel 2012 con specifica decisione ne ha vietato l’introduzione e la diffusio- ne nel continente. Si ipotizza che l’introduzione di Pomacea insularum in Spagna sia da attribuirsi ad hobbisti detentori di acquari che hanno allevato le chiocciole del genere Pomacea per poi rilasciarle nell’ambiente naturale, dove, in assenza di nemici naturali, si sono proliferate velocemente.

CICLO BIOLOGICO

Uova

Le uova hanno un diametro di circa 2,5 mm e vengono deposte in grap- poli appiccicosi composti da un nu- mero variabile da 200 a 600.

I grappoli vengono ancorati ad un supporto sopra la superficie dell’ac- qua, sono ben visibili per il colore brillante che a secondo della specie varia dal rosa al rosso al verde bril- lante. Le uova schiudono in due o tre settimane a seconda della tem- peratura. Le lumache appena nate hanno le sembianze dell’adulto ma misurano pochi millimetri.

Adulto

Si tratta di lumache di grandi dimensioni, mediamente fino a 5 cm di lunghezza e 6,5 di altezza, che in condizioni ambientali favorevoli possono arrivare fino ai 15 cm di diametro.

La colorazione del guscio è molto variabile dal giallo. al marrone, al verde, con o senza strisce marrone scuro. Presentano un opercolo di spessore ridotto color marrone che permette alla chiocciola di chiudersi dentro ed evitare il disseccamento. Il corpo ha un colore variabile da rosa chiaro al nero con 4 lunghe antenne ed un vistoso sifone che permette la respirazione durante l’immersione poiché incamera aria atmosferica portandosi vicino alla superficie senza doverla raggiungere.

Non sono ermafrodite ma è molto difficile distinguere il sesso in quanto non presentano dimorfismo sessuale; in due o tre mesi raggiungono la maturità sessuale e sono in grado di riprodursi facilmente. Il ciclo vitale viene determinato dalla temperatura e può variare da uno a sette anni. Vivono in zone umide di acqua dolce dove la presenza dell’acqua è costante; fiumi, canali,

laghi, aree risicole ecc... La stagione riproduttiva inizia in primavera (aprile - maggio) e termina in autunno (ottobre - novembre)

Durante l’inverno o nei periodi di grande caldo si isolano chiudendo l’o- percolo ed entrano in diapausa invernale o in estivazione, nascondendosi sotto il fango o i detriti. In questi periodi riducano l’attività metabolica che viene supportata anche con processi anaerobici, così riescono a superare le condizioni avverse.

Le pomacee posso popolare anche ambienti poco ospitali in cui l’ossigeno disciolto in acqua è scarso, posseggono infatti un doppio sistema di respirazione una branchia nella zona destra del corpo ed una camera polmonare nella sinistra.

Danni

Gli individui del genere Pomacea sono onnivori, le lumache si cibano di alghe, foglie e piccoli animali morti. In particolare il mollusco si alimenta voracemente di numerose piante acquatiche sia sommerse che galleggianti, La presenza del gasteropode si manifesta grazie alla presenza delle coloratissime ovature che si possono trovare su porzioni aeree di piante acquatiche, alberi, strutture artificiali, imbarcazioni e canoe.

Le specie del genere Pomacea sono molto resistenti ai trattamenti fitosanitari grazie alla loro capacità di isolarsi utilizzando l’opercolo ne consegue che la lotta è solo di tipo preventivo mediante barriere fisiche all’ uscita delle prese d’acqua delle colture raccogliendo gli adulti dopo aver prosciugato le risaie. Non presente in Umbria la diffusione potrebbe arrecare gravi danni alle aree umide di elevato pregio ambientale e naturalistico.

PIANTE OSPITI

Le specie maggiormente attaccate sono: Sagittaria graminea, Sagittaria lancifolia, Sagittaria latifolia, Alternanthera philoxeroides, Oenanthe javanica, Oenanthe stolonifera, Colocasia exculenta, Pistia spp., Lactuca sativa, Azolla spp., Rorippa spp., Canna glauca, Ceratophyllum demersum, Chara spp., Ipomoea acquatica, Cyperus monophyllus, Scirpus californicus, Scirpus maritimus, Myriophyllum spicatum, Vallisneria spp., Juncus decipiens, Lemma spp., Utricularia spp., Hymenocallis liriosme, Thalia dealbata, Nelumbo nucifera, Nymphaea odorata, Oryza sativa, Panicum hemitomon, Spartina alterniflora, Zea mays, Zizania latifolia, Eichhornia crassipes, Pontederia cordata, Ruppia marittima, Citrus spp., Bacopa caroliniana, Trapa bicornis, Typha latifolia.

COSA FARE

Se si avvista una lumaca di grande dimensioni raccoglierla, metterla in un contenitore e segnalare immediatamente il ritrovamento al Servizio Fitosanitario Regionale. Le vostre segnalazioni possono contribuire ad individuare la presenza e a limitare i possibili danni pertanto si invita a segnalare le situazioni sospette all’indirizzo fitosanitario@regione.umbria.it

Le vostre segnalazioni possono contribuire ad individuare la presenza dell'organismo nocivo e a limitarne i possibili danni. Contattate il Servizio Fitosanitario della Regione Umbria scrivendo a
fitosanitario@regione.umbria.it.