Settore vivaistico, ecco le novità del Decreto Ministeriale del 27/07/2022

Il Decreto Ministeriale 333987 del 27/07/2022 concernente i requisiti, le dotazioni e gli adempimenti degli operatori professionali registrati al RUOP ai sensi del Capo VII del decreto legislativo 2 febbraio 2021, n. 19, apporta alcune importanti novità per il settore vivaistico.

Chi vuole intraprendere l’attività vivaistica deve registrarsi al RUOP, Registro Ufficiale degli Operatori Professionali, istituito presso ciascuna Regione e gestito dal Servizio Fitosanitario Regionale.

Il SFR pubblica mensilmente nel sito ufficiale della Regione l’elenco degli Operatori Professionali iscritti al RUOP, come previsto dal Reg. 2031/2016 e dal D.Lgs 19/2021.

Il Decreto sopracitato elenca tutte le tipologie di ditte che devono registrarsi al RUOP. Si precisa che le Ditte devono possedere Partita IVA e iscrizione alla CCIAA, nello specifico le tipologie sono:

  1. Vivaismo;
  2. Attività sementiera;
  3. Commercio all’ingrosso;
  4. Lavorazione legname da passaporto;
  5. Produzione di patate da consumo commercializzate all’ingrosso;
  6. Produzione di frutti gen. Citrus;
  7. Esportazione;
  8. Importazione;
  9. Imballaggi ISPM15;
  10. Vendita mediante contratti a distanza;
  11. Attività soggette a misure di emergenza.

Oltre ai vivaisti, devono registrarsi al RUOP le Ditte sementiere, i commercianti all’ingrosso di piante o materiale vivaistico, le ditte che lavorano legno di noce o platano, i produttori di patate con vendita all’ingrosso, i produttori di imballaggi ISPM15, le Ditte che vendono piante con la spedizione a distanza e tutti gli importatori ed esportatori di piante e prodotti agricoli. Restano dunque esclusi i rivenditori di piante che commercializzano esclusivamente al dettaglio e i produttori di patate al dettaglio.

Inoltre le Ditte devono nominare una figura tecnica responsabile della comunicazione con il SFR. Questa figura, che può essere anche esterna all’azienda, deve possedere almeno uno tra i seguenti requisiti: un titolo di studio in ambito agrario o forestale; una comprovata esperienza quinquennale nel settore; la partecipazione ad un corso di formazione in materia.

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